Descrizione
Non essendo possibile effettuare una datazione precisa sull’anno di fondazione della chiesa di San Pancrazio per mancanza di fonti, viene assunta come mera data formale quella dell’XI secolo. Questa data è ricavata dallo studio della vestigia a pianta rettangolare, ovvero dell’estrema geometrizzazione del manufatto comune ad altre chiese campane di quell’epoca, costruito interamente con materiale tufaceo e malta, estratto direttamente dal “graben” (dove sorge), successivamente utilizzato più volte come cava d’estrazione del tufo occorrente per la costruzione di altre chiese ( S.Pietro nell’abitato) e degli Archi dell’Acquedotto Carolino. La chiesa per la semplicità stilistica lascia supporre che fu progettata e realizzata dalle maestranze locali che non mancarono mai in arti e mestieri. Sull’intradosso dell’arco a tutto sesto e poggiato su piedritti, lato sinistro della chiesa, dove fu staccato l’affresco di S.Antonio Abate benedicente, segno tangibile dell’operosità e della religiosità dei Vallesi, datato inizi XII secolo, vi è un lucernario a feritoia, caratteristica finestra monofora dell’XI – XII secolo, presente anche nelle torri del castello. L’Altare Maggiore era rivolto a 40° verso Nord Est, costruito a imbotte semi incastonato nella parete ad arco a tutto sesto, con pietra locale, sostenuto da colonnette a “balaustrum” (oggi inesistente), ai cui piedi vi è ancora oggi visibile una fossa profonda a due bocche quadrate servite per la sepoltura. Le prime notizie scritte si hanno dalle Rationes Decimarum Italiae (N.d.R.: Registro delle Imposte) nei secoli XII e XIV e fino al 1456 non si hanno notizie particolari se non del “tremuoto” che scosse le terre, provocando fortunatamente solo lievi danni alla chiesa, prontamente riparati. Dopo la peste del XVII secolo la popolazione di Valle si ridusse ad appena 500 anime e l’esiguo numero di abitanti scampati alla pestilenza comportò la riduzione delle curate e, quindi, alla sola centrale di San Pietro (nell’abitato) assurgendo ad arcipretale, non esautorando l’importanza mistica della figura del Martire S. Pancrazio, che è rimasto il Santo Protettore di Valle. Nel 1753 la chiesa risulta custodita da un eremita, in pessime condizioni edilizie e quasi crollante. Per tale motivo fu interdetta al culto. Dopo la morte dell’eremita la chiesa, abbandonata, fu oggetto di saccheggi di viandanti.
Dove si trova
Modalità di accesso
Valle di Maddaloni è un comune in provincia di Caserta. Ecco come raggiungerlo:
In auto:
- Da Roma, prendi l'autostrada A1 in direzione Napoli e esci a Caserta Nord. Prosegui sulla SS265 verso Maddaloni e segui le indicazioni per Valle di Maddaloni. Da Napoli, prendi l'A1 verso Roma, esci a Caserta Sud, poi segui la SS265.
In treno:
- La stazione ferroviaria di Valle di Maddaloni è servita da treni regionali sulla linea Napoli–Foggia. Da Napoli Centrale, prendi un treno regionale per Valle di Maddaloni.
In aereo:
- L'aeroporto più vicino è Napoli-Capodichino. Dall'aeroporto, puoi noleggiare un'auto e seguire le indicazioni stradali sopra descritte, oppure raggiungere la stazione di Napoli Centrale e proseguire in treno.
Contatti
Pagina aggiornata il 13/06/2024